Onorevoli Colleghi! - La legge 30 aprile 1985, n. 163, all'articolo 7, rubricato «Agevolazioni per reinvestimenti nel settore cinematografico», prevede che non concorra «a formare il reddito imponibile ai fini dell'IRPEG, dell'IRPEF e dell'ILOR», almeno per i cinque anni successivi alla data di entrata in vigore della medesima legge, la parte degli utili (non superiore al 70 per cento) che le imprese di produzione, di distribuzione e tecniche cinematografiche e audiovisive destinano ad investimenti nella produzione di nuovi film, dichiarati nazionali o di coproduzione maggioritaria italiana, ad attività e opere dell'industria tecnica cinematografica nazionale, ad interventi di ristrutturazione, di miglioramento e di rinnovo delle sale cinematografiche.
      Il successivo decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 28, ha previsto specifiche agevolazioni fiscali per produttori e distributori indipendenti (attraverso la detassazione degli utili reinvestiti) e per le persone giuridiche operanti in settori diversi da quello cinematografico. A tale scopo, la norma ha previsto che non avrebbero costituito reddito imponibile, ai fini delle imposte dirette (nel limite dell'80 per cento per le imprese del settore e del 30 per cento per le imprese extrasettoriali), gli utili dichiarati che fossero stati impiegati nella produzione o nella distribuzione di film prodotti o distribuiti da produttori e da distributori indipendenti.
      Purtroppo, la mancanza di copertura economica ha impedito l'effettiva applicazione della citata norma che conserva intatta la sua efficacia. Pertanto, in attesa di una specifica legge di sistema, che il cinema e l'audiovisivo attendono ormai da troppo tempo, appare utile approntare misure fiscali appropriate che nell'immediato fungano da volano per lo sviluppo delle attività cinematografiche e audiovisive. Tali norme sono da ritenere propedeutiche

 

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alla futura legge che affronterà la sistemazione di un'industria culturale di primaria importanza per il nostro Paese, quale è quella cinematografica.
      Affrontare il tema delle agevolazioni fiscali significa, altresì, porre l'accento su come le entrate fiscali derivanti dallo sviluppo della cinematografia e degli audiovisivi superino ampiamente gli importi defiscalizzati. Del resto, il tema della defiscalizzazione è al centro non solo della riflessione sulla nostra industria nazionale, ma è oggetto di particolare attenzione in ambito europeo e riguarda, per un certo verso, tutti gli studios del mondo occidentale, che sono destinati a un progressivo declino - se non addirittura a una chiusura contagiosa dell'intero sistema - se non si interverrà con specifiche agevolazioni di tipo fiscale.
      I Paesi europei che hanno optato per l'introduzione di tali misure di defiscalizzazione e di reinvestimento degli utili hanno consentito un impulso straordinario ai propri mercati cinematografici. Tale meccanismo offre benefìci sia per i produttori e i distributori, che reinvestono i propri utili, sia per gli autori cinematografici, che avranno maggiori opportunità di realizzare opere di generi diversi (dai cosiddetti «film sperimentali» alle opere di grande valore culturale), così come chiede, del resto, il pubblico.
      Riguardo al contenuto della presente proposta legge, si desiderano sottolineare la gradualità degli sgravi fiscali e i contributi a sostegno della programmazione dei cortometraggi e della programmazione estiva di opere cinematografiche nuove, nonché gli incentivi per i distributori e gli esercenti delle sale d'essai che prevedano la visione di cortometraggi d'autore.
      Lo Stato, inoltre, deve aiutare quanti desiderano rinnovare e mettere i propri strumenti al passo con le innovazioni tecnologiche, che tanto speditamente marciano nel campo della cinematografia e dell'audiovisivo. La distribuzione di domani, infatti, sarà affidata non più alle pellicole ma al digitale in alta definizione (HD). Pertanto, risulta opportuno un finanziamento dello Stato nei confronti degli esercenti che decideranno di sostituire le loro vecchie apparecchiature con proiettori digitali.
      Infine, la presente proposta di legge prevede agevolazioni per le imprese di produzione italiane e straniere, per gli studi di produzione e per i teatri di posa.
 

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